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1 Marzo 2019Dalla passione di una nipote, Simonetta Puccini, alla Fondazione dedicata all’amato nonno, Giacomo Puccini. Questo il progetto illustrato al pubblico a Milano il 5 dicembre alla Biblioteca Nazionale Braidense. La Villa Museo di Torre del Lago, dove Puccini visse, musicò parte della sua opera, e, per desiderio del figlio Antonio, fu sepolto, diventa un polo di ricerca per studiosi e appassionati. La villa, già Monumento Nazionale, conserva oltre ad arredi e cimeli, un imponente Archivio con fotografie, spartiti, carteggi, documenti pucciniani e circa 450 manoscritti musicali. Fra questi si annoverano parte dell’eredità lasciata a Giacomo dai suoi antenati musicisti (il resto è all’Istituto Musicale di Lucca), altri autori italiani importanti, come Scarlatti, Corelli, Pergolesi, ma anche classici austro-tedeschi e compositori coevi al Maestro, oltre alle edizioni stampate da Ricordi delle opere pucciniane. Alla villa sarà affiancata una sede per concerti ed esposizioni. Così descrive il progetto l’architetto Glauco Borella, membro e consigliere del Comitato Scientifico della Fondazione: “Il complesso del Museo Puccini sarà corredato da un nuovo fabbricato nel quale si svolgeranno, al piano terreno, attività di corredo e servizio al museo. Ai piani superiori, primo e secondo, saranno realizzate cinque camere per ospiti e una piccola foresteria. Il grande vano che ospitava la sala da pranzo dell’albergo sarà recuperato per ottenere una sala multifunzionale per mostre e musica, che consentirà di allestire delle esposizioni con il cospicuo materiale conservato nel museo e non esposto al pubblico”. Il recupero della villa è frutto dell’appassionata opera di ricostruzione e di accurato restauro di Simonetta Puccini a partire dal 1996, con la volontà di far rinascere la storica dimora nel suo aspetto originario, dopo un periodo di declino. Ha gestito il Museo dapprima tramite l’Associazione Amici delle Case di Giacomo Puccini e in seguito tramite la Fondazione da lei fondata nel 2005 e che ha presieduto fino al 2017, quando ne ha affidato la guida al professor Giovanni Godi, storico dell’arte e musicofilo, affiancandogli un Consiglio di amministrazione composto da esperti dei singoli ambiti di attività. La Fondazione è nata con la volontà di conservare, valorizzare e diffondere il patrimonio artistico di Puccini, compreso l’Archivio storico, che sarà disponibile agli studiosi come strumento di un’approfondita conoscenza della personalità e della produzione di Puccini . In sintesi “dovrà portare a termine i progetti e le iniziative pensate e volute dalla donatrice”, come ha dichiarato il presidente Godi.