Cuore e Vanitas: la mostra degli ossimori apparenti

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Il cuore e il teschio-vanitas, icone che percorrono la storia dell’umanità, sono di scena alla Galleria Baroni di Milano.

Milano, 2 febbraio 2017 – Si inaugura mercoledì 15 febbraio alle ore 20.00 la mostra “Cuore e Vanitas” alla Galleria Baroni di Milano, con la presentazione alle 20.30 a cura del professor Baroni, che vede la partecipazione degli artisti selezionati per la parte contemporanea.

La mostra ripercorre nei secoli le espressioni artistiche di due intramontabili icone – il cuore e il teschio memento mori – giungendo fino ai giorni nostri. Sono esposte opere laiche e sacre antiche e moderne della collezione Baroni, con prestiti di Aliprandi Antichità, per un arco temporale che va dal XVII alla prima metà del XX secolo e spazia fra laico e religioso, dalle bottiglie per la manna di San Nicola a forma di cuore a raffigurazioni del cuore sacro, come quelle dipinte su targhe piatti in ceramica; dagli arredi – primo fra tutti la spettacolare specchiera veneziana dorata con rossi cuori laccati – ai dipinti, dagli stendardi e gli elemosinieri della confraternita della Buona Morte agli oggetti d’uso con teschi e cuori, fino a un’intera collezione di circa 100 teschi in materiali vari e di diverse epoche e funzioni. Convivono con gli oggetti d’epoca le opere contemporanee selezionate e ospitate da Galleria Baroni, come “Avanzo”, una vanitas irriverente di Bertozzi & Casoni; la “Diagnosi incerta” di Alessandro Papetti; il cranio in corda d’ispirazione etnica di Jim Skull; la sorprendente Ballerina dal cuore grande in vetroresine, alluminio e inox del pittore e scultore Claudio Colaone; infine una carrellata di cuori di materiali diversi, come quello in acciaio da La Fucina Di Efesto e poi in marmo, in bronzo, in ceramica (per la faentina Fos Ceramiche), opere che offrono ognuna una personale e originale lettura di questa icona. Fa capolino alle pareti la fotografia, con tre toccanti immagini-metafora di Emma Vitti. Gli oggetti e le opere del passato, quelli moderni e i contemporanei mettono in evidenza la fascinazione esercitata da due icone che non possono “passare di moda”, poiché puntano dritto ai temi fondanti della vita umana: Eros, la forza vitale, l’energia creatrice, e Thanatos, la morte, fine e al tempo stesso conditio sine qua non di un nuovo inizio. Apparentemente contrapposti, essi sono in realtà due aspetti interdipendenti di un unico principio – il ciclo vita-morte – come suggerito dall’insolito connubio in mostra.

Cuore e Vanitas, 15 febbraio – 15 luglio 2017

Orari: da martedì a sabato, ore 15.30 – 19.00

 

Galleria Baroni, via Madonnina 17, Milano, tel. 02.804504, Milano www.galleriabaroni.com

Info per la stampa: Livia Negri, galleriabaroni@gmail.com, 392.2793815

 

Frammenti danteschi: una mostra work in progress

Divina commediaPer celebrare l’universalità e il valore del messaggio dantesco, Galleria Baroni rende omaggio al Sommo Poeta nell’anno del suo 750esimo anniversario con una mostra in itinere: a partire da un nucleo di opere e oggetti relativi alla sua opera e alla sua vita, la mostra ha l’obiettivo di ampliare l’esposizione con ulteriori testimonianze fino alla primavera 2016, facendo appello a tutti coloro che vorranno unirsi a questo festeggiamento con prestiti, performance e progetti.

Milano, 9 dicembre 2015“Un taglio differente”, è quello che ha voluto dare alla mostra dal titolo Frammenti danteschi il professor Sergio Baroni, curatore e organizzatore del nuovo evento in Galleria Baroni. E’ così che egli descrive l’iniziativa: “Ispirandoci al viaggio interiore di Dante con la Commedia, proponiamo a nostra volta un viaggio dal taglio psicoanalitico attraverso le opere che lo ricordano e lo rappresentano. Un viaggio al quale chiamiamo tutti a partecipare. Si tratta di una mostra work in progress: allestita in dicembre, a conclusione dell’anno che ha celebrato Dante con molte iniziative importanti, proseguirà fino alla primavera del 2016 con tutti i contributi che la potranno arricchire, frutto delle nostre stesse ricerche e di prestiti o di altre forme di collaborazione che gli appassionati di Dante vorranno proporci: lecturae dantis, conferenze, testimonianze, performance…”.

Il primo nucleo della mostra è costituito da opere e oggetti che scandiscono la fama di Dante attraverso i secoli: a partire da un dipinto copia di quello di Giorgio Vasari “Sei poeti toscani illustri” conservato al Minneapolis Institute of Arts per arrivare alla gigantografia che ritrae Mike Bongiorno travestito da Dante, testimonianza di una collaborazione con Fiorello per un famoso spot pubblicitario, passando per busti e ritratti di materiali e dimensioni vari, illustrazioni della Commedia, incisioni e sculture che ne raffigurano i personaggi, oggetti vari di souvenir danteschi. La più straordinaria delle opere esposte al momento al momento è una Commedia incisa per intero su 8 fogli di acciaio di cm 3×4.

“Il nostro vuole essere soprattutto un viaggio nella psicologia dantesca e in ciò che essa ha mosso e ispirato dal Cinquecento a oggi, “ continua Sergio Baroni, “fulcro di questo approccio è il bellissimo libro di Adriana Mazzarella, Alla ricerca di Beatrice, di cui condividiamo l’interpretazione, che vede il viaggio dantesco come il viaggio di ognuno di noi, quando siamo pronti a scendere agli inferi per un’autentica trasformazione, fino all’evoluzione spirituale.”

 

  • 10 aprile 2013 – “Elemosinieri e confraternite”, una mostra sull’antica società della solidarietà

Elemosinieri e altre testimonianze di un antico spirito associativo in mostra a Lugo di Romagna

foto elemosiniereMilano, 10 aprile 2013 – Si inaugura il 23 aprile, nella Chiesa di Sant’Onofrio di Lugo di Romagna (Ra) la mostra “Elemosinieri e confraternite”, una raccolta di oltre 60 elemosinieri, a testimoniare una fervida vita associativa che caratterizza la società italiana dall’XI secolo in poi. Aperta fino al 27 maggio, l’esposizione offre una delle poche documentazioni esistenti sulla vita di queste associazioni laiche nate con fini di pietà, di culto e di beneficenza. Si tratta di oggetti d’uso, oggi rarissimi, che i confratelli e le consorelle utilizzavano per raccogliere donazioni a favore delle opere di carità: contenitori di varie forme – da scatole o sacchetti fino a vere e proprie statuine – in legno, metallo, stoffa, che presentano sobrie e originali decorazioni. Oltre che dal punto di vista artistico e storico, tali oggetti sono interessanti oggi come simbolo di quello spirito che alimenta e “tiene” una comunità e, più in generale, una società: la solidarietà verso i più deboli. Ai compiti di guida nell’ambito educativo e d‘insegnamento delle elementari conoscenze di lettura e scrittura, si affiancavano infatti azioni assistenziali, caritative, funerarie, di suffragio, dando vita alla prima rete di assistenza sul territorio. Di origine antica, le confraternite si consolidarono in concomitanza del nuovo impulso vissuto dai centri urbani italiani dopo l’anno Mille. Un’epoca in cui le città si trasformarono in piccoli Stati dotati di autogoverno, sostituendosi al sistema feudale, con il passaggio da un’economia agricola a una mercantile. Di natura “secolare”, seguivano ed esercitavano le virtù cristiane, affiancandosi ai vari ordini religiosi regolari – cavallereschi, monastici e conventuali – ma che non prevedevano i voti perpetui di obbedienza, carità, castità. Reputate spesso pericolose per l’ortodossia, esse assunsero una funzione di sprono al cambiamento morale della Chiesa, inserendosi in quel continuo antagonismo fra il potere della Chiesa romana e dell’Impero. Altro impulso che da esse derivò fu quello per l’arte italiana, rappresentato dalle numerose commissioni per arredare e abbellire gli spazi deputati a raduni e assemblee.

Accanto agli elemosinieri, alcuni esemplari di urne da votazione, strumenti di una delle prime forme di democrazia partecipativa: l’assemblea per deliberare azioni e nominare i membri di governo e amministrativi.

Il materiale in mostra è stato messo a disposizione dal professor Sergio Baroni, collezionista ed esperto d’arte decorativa, giornalista per rubriche di arte e antiquariato.

Elemosinieri e confraternite”, 23 aprile – 27 maggio, Museo Oratorio S. Onofrio, Largo Baruzzi – Piazza Calderoni, Lugo di Romagna (Ravenna). Apertura e orari mostra: tutti i mercoledì dalle 9 alle 12 eccetto il 1° e il 15 maggio e tutti i sabato dalle 9 alle 12 e le domeniche dalle 16 alle 19. Info al pubblico: 0545-38561. In collaborazione con A.S.L. Ravenna, Parrocchia dei S.S. Francesco e Ilario. Promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lugo. Con il patrocinio di Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna.

Contatti stampa: Livia Negri, livianegri13@gmail.com, 392.2793815