11 giugno – 30 settembre 2014, Galleria Antichità Baroni

La mostra indaga il difficile e intrigante rapporto tra le identità svelate o rivelate e quelle più sfumate o nascoste attraverso sculture, dipinti e disegni del Novecento italiano.

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Ercole Drei, Talìa, scultura in marmo, Anni 50

Agli inizi del ‘900, in seguito agli studi sulla psiche e alla nascita della psicoanalisi, molti artisti si interessano alla personalità umana nel rapporto tra la persona, con tutto il suo bagaglio inconscio, e il personaggio, quello manifesto e conforme ai dettami sociali. Tante possibili identità e interpretazioni che la mostra esplora attraverso una carrellata di busti e di volti di diversi autori novecenteschi, da Francesco Wildt(1896-1931) ad Arrigo Minerbi (1881- 1960), da Pietro Melandri (1885-1976) ad Angelo Biancini(1911-1988), da Libero Andreotti (1875-1933) a Enrico Mazzolani (1876-1968) e molti altri, fino ai contemporanei Bertozzi e Casoni, con i due mascheroni realizzati per l’esposizione “Abitare il tempo” di Verona nel 1998. Oltre 70 le opere esposte, in materiali vari – terracotta, bronzo, ceramica, gesso, marmo – fra volti reali, storici o di fantasia, volti-maschere, caricature, mascheroni teatrali.

Accanto alle sculture, sono stati selezionati singolari dipinti e disegni, come le Maschere di Augusto Magli (1890-1962) o le ambigue donne-maschere di Giulio Ruffini (1921-2011); mentre come una boiserie, fa da sfondo alla sala principale la grande pittura “Baccanale”, lunga 7 metri e alta 1,72, realizzata da Charlotte H. Monginot (1872-?) nel 1924. Benché opera straniera, è italiana di adozione, perché appartenuta a Gianni Versace, che l’aveva acquistata per Villa Fontanelle di Moltrasio (Co).

Due le opere inedite presenti in mostra: la prima è La Malinconia, volto in ceramica smaltata del 1932 realizzata dal faentino Pietro Melandri, che dopo essere stata pubblicata sulla rivista “Domus” del maggio 1933 scomparve fino a pochi anni fa, quando fu ritrovata quasi per caso. Così la descrive il critico Emanuele Gaudenzi: “Possiamo annoverare l’opera fra le creazioni originali di Melandri, al pari dellaMaschera del Vento, della Testa di Medusa e di altre opere riferibili allo stesso periodo.” L’altro inedito è il giocoso autoritratto di Bruno MunariMaschera a forma di farfalla, che l’artista donò al professor Sergio Baroni nel 1983 in segno di amicizia.