26 novembre 2014 – 30 gennaio 2015, Galleria Antichità Baroni

Superfici a confronto tra arte figurale e decorativa: le tegole artistiche del catanese Enzo Scuderi si riflettono in preziose specchiere veneziane del Settecento. Da semplici e vecchi materiali in disuso prendono vita volti e figure, in omaggio ai personaggi dell’opera lirica beethoviana: Beethoven stesso, Fidelio, Leonore, Marzelline, Joaquino, don Pizzarro, don Florestan, Rocco, il Coro. Essi si delineano e si fissano come in un processo di osmosi con la materia e i segni che la caratterizzano, emergendo da muschi, muffe, rotture, incrinature.  Come due ali, li abbracciano gli specchi antichi esposti sulle pareti laterali: preziosi manufatti in cui nulla permane, in un continuo avvicendarsi di riflessi che dura da secoli. Così Sergio Baroni, ideatore dell’allestimento: “Ospitare le opere dedicate ai protagonisti di Fidelio, fissate in queste astratte superfici, mi ha fatto pensare subito alle immagini catturate in modo effimero dalle specchiere, che rappresentano un’eccellenza della Galleria Baroni. E così le une, con i volti e le figure permanenti, si contrappongono alle altre, con il loro continuo cangiare dei soggetti riflessi. La relazione tra gli antichi coppi in terracotta, espressione artistica di arte contemporanea, e le specchiere, espressione di arte decorativa, è nell’appropriarsi dell’immagine figurale: nel primo caso per fissarla stabilmente, poiché essenziale alla composizione artistica, nel secondo per imprigionarla e poi lasciarla scomparire, in un divenire continuo attraverso il tempo”.