Saffo interpretata da Ercole Drei

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IMG_2591Per chi, come me, si appassiona all’arte e agli artisti dell’Emilia Romagna, trovare sul mercato un bozzetto di Ercole Drei (Faenza 1886 – Roma 1973) è un’emozione. Per altri, l’opera che presento in questo articolo può essere una piacevole curiosità.

Drei, scultore, pittore e disegnatore faentino, lavorò in diverse città italiane, dopo aver studiato nella città natale e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Legato in particolar modo a Roma, elesse come luogo di ispirazione privilegiato Villa Strohl-Fern, che fu punto di incontro del gruppo di artisti del Novecento Italiano e dove egli visse dal 1921 fino alla morte. Per quanto riguarda la scultura, Drei si dedicò a grandi opere pubbliche, così come a opere di arte decorativa, passando dall’iniziale stile simbolista e tardo liberty al neoclassicismo del Novecento e aderì al gruppo di giovani artisti e intellettuali riuniti attorno alla rivista “Valori Plastici”.

Il bozzetto in oggetto raffigura Saffo seduta con le braccia aperte che tiene in una mano la cetra, mentre l’altro braccio è sostenuto da Cupido. I soggetti classici rappresentano per Drei degli archetipi: Saffo è la Poesia che in una mano tiene la cetra, simbolo della musica, mentre l’altra mano è aperta, pronta a ricevere amore. Oltre alla firma dell’autore incisa sul retro, l’opera presenta un’etichetta di carta con scritto “Ercole Drei, Saffo, 1934” firmata Natalia

IMG_1663Drei, una delle due figlie dell’artista. Quando l’ho visto mi sono subito ricordato di una Saffo in marmo di grandi dimensioni a opera dell’artista romagnolo, che oggi si trova al Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles. Per la preparazione di quest’opera in marmo, lo scultore eseguì due bozzetti, quello da me ritrovato e uno bozzetto dreipubblicato nel catalogo a cura di Franco Bertoni “Ercole Drei Scultore”. I due bozzetti sono simili, ma non identici, poiché eseguiti a cera persa, e sono entrambi firmati. Essi si differenziano dalla statua finale in marmo, nella quale Cupido non c’è più: la sua presenza è stata sostituita dalla faretra con le frecce.

Sono felice di aver trovato questo bozzetto di Ercole Drei che rafforza il mio legame con la Romagna, aggiungendosi alle altre opere di artisti romagnoli da me acquisite nel corso degli anni. I bozzetti, inoltre, mi affascinano in particolar modo per la loro immediatezza, legata all’ispirazione del momento da parte dell’artista, fatto che ai miei occhi li rende meno costruiti e più spontanei rispetto alle opere finali.

Sergio Baroni